Perché Siviglia dovrebbe essere la tua prossima destinazione
7 motivi per visitare il gioiellino di città in cui vivo
Era il 2016 quando ho messo piede a Siviglia per la prima volta.
Come racconto nell’introduzione alla guida che ho scritto
stavo al terzo anno di università, iniziata tardi perché confusa e disorientata, fattore che fino a quel momento mi aveva fatto sentire continuamente fuori sincro, in ritardo, in alcuni casi persino disadattata.
Avevo venticinque anni, e me ne sentivo più o meno sessanta.
Con me un bagaglio da venti chili, uno da dieci più una zavorra di drammi accessori, che trascinavo sul ciottolato del barrio judio, alla ricerca dell'ostello in cui lavorava la lituana che mi aveva affittato la stanza in calle Goles (zona San Vicente).
[…]
Il mio viaggio è iniziato così, un po’ per caso, un po’ per destino (o perché, come direbbe Fermín Trujillo, “llámalo Dios, llamalo energía pero algo hay”), fatto sta che 7 anni dopo l’Erasmus sono qui, ho comprato una casa, una quantità incalcolabile di piante, mi ci sono sposata e ho senz’altro intenzione di tenere questa città come punto di riferimento nel futuro a venire (quando me pongo tétrica - come dice mio marito - rifletto anche sul fatto che parte delle mie ceneri dovrebbero essere sparse nel Guadalquivir).
Ora, se mi leggi da un po’ potresti pensare che amo Siviglia perché ho cuccato dal mese due, e anche se evidentemente gli occhi dell’amore rendono i tramonti ancora-più-rosa, il motivo principale non è quello.
Ce ne sono almeno altri 7 che ti snocciolerò in questa lettera.
7 motivi per cui dovresti visitare la città di cui mi sono innamorata perdutamente in Erasmus: Sevilla
La Feria de Abril.
È una delle festività più importanti della città (ti direi La più importante, ma siamo lì lì con la Settimana Santa, che qui è vissuta con un trasporto che manco i cagliaritani a Sant Efisio, ti ho detto tutto) ed è in assoluto il mio momento preferito dell’anno. Colori straordinari, rebujito a fiumi, trajes da flamenca in ogni dove, fiori, orecchini vistosi, amici, risate, musica dal vivo, insomma, almeno una volta nella vita va vista e vissuta (su questa festa ne ho parlato in abbondanza nella guida perché è importante sapere bene come funziona se te la vuoi godere a pieno e non fare la figura della guiri, con abiti inappropriati e rose messe a caso tra i capelli. Puoi però iniziare a farti un’idea del dresscode con questo video).
L’Alcázar, la Cattedrale, la Giralda, Plaza de España, la vista da Calle Betis, il tramonto sul Gualdquivir… potrei continuare per ore. Ti riempirai gli occhi di bellezza ad ogni passeggiata.
In questo caso un paio di foto valgono più di mille parole.
Le stradine del barrio judio
Il quartiere ebreo (dal quale normalmente accedo passando per il patio Banderas) è forse una delle zone più suggestive in assoluto. Tra le maioliche, le ceramiche tradizionali e le case intonacate di blanco y arena, potresti pure beccare uno dei pavoni che vivono nell’Alcázar (quando è volato giù dal tetto ho avuto un principio d’infarto, lo confesso).
Il profumo di azahar
In primavera (in assoluto la miglior stagione in cui visitare Siviglia) le strade profumano di fiori d’arancio, e posso garantirti che respirare la scia dalle note agrumate che ti travolge mentre cammini è una sensazione indescrivibile. Io ormai ne sono schiava, appena sbocciano ci resto le ore ad annusare.
Il flamenco spontaneo
Posto il fatto che qui il flamenco è ovunque (è un ballo tradizionale dell’Andalusia, la regione di Siviglia), quello vero lo trovi nei posti dove sorge spontaneamente, come nel bar notturno in cui mi portò mio marito il giorno in cui ci siamo conosciuti (anche quello l’ho messo nella guida insieme ad un altro paio di posti dove invece assistere ad uno spettacolo vero e proprio, ma comunque opzioni meno classiche e prevedibili). Evidentemente è pazzesco anche vederlo su un palco, ma quando ti ballano accanto e a una certa ti ritrovi ad essere dentro il cerchio a tocar las palmas… beh, è un’altra cosa.
Las patatas bravas, la tortilla & las croquetas
Abbiamo parlato di vista, olfatto e udito, direi proprio che non possiamo bypassare il gusto. Qui-si-magia-da-dio. Ed è pure economico. Puoi tapear e riempirti lo stomaco con 10 euro a testa. Esperienza che ti suggerirei di accompagnare con…
un botellin bevuto in una terracita
Non puoi dire di essere stata a Siviglia se non hai preso un botellin Cruzcampo e bevuto a canna seduta in un tavolino di alluminio all’aperto (in zona Alameda, o all’Arenal, o a Triana, o ancora nel quartiere de Las Setas).
Chiuderei con il tatto: poggiare sulle labbra la bottiglia ghiacciata in un giorno particolarmente caldo di primavera è forse uno dei piaceri più irrinunciabili che la vita mi ha regalato.
Allora, ti ho convinta?
Se vuoi visitare Siviglia (o ritornarci per l’ennesima volta) ed essere sicura di non fare solo la classica esperienza turistica…allora devi leggere la guida che ho scritto per te!
Ps: sei stata da queste parti e vuoi raccontarmi la tua esperienza, o dirmi qual è secondo te l’ottavo e irrinunciabile motivo per cui venire qui?
Ti leggo!
Appena tornata da Siviglia per la seconda volta! Ci sono tornata per portare mio padre e come base per iniziare un mini tour dell’Andalusia con il camper. Se potessi ci verrei ogni fine settimana 💃🥰
Dopo questo post devo fare una dichiarazione, nuda e cruda: fino ad un paio di anni fa non avrei mai preso in considerazione la Spagna come meta di viaggio, la lingua spagnola non mi piaceva e gli spagnoli mi stavano anche un po' sulle p...igne (probabilmente anche a causa del loro dominio in molti sport che seguivo).
Un giorno, per caso, mi sono imbattuto nella tua intervista su Youtube fatta da un'insegnante di spagnolo (ora non ricordo il suo nome, chiedo venia) e sono andato a curiosare sui tuoi profili social.
Leggere la tua storia e vedere le foto di "tecuentosevilla" è stato come un fulmine a ciel sereno.
Ho rivalutato totalmente le mie considerazioni sulla Spagna e sulla cultura spagnola, mi sono innamorato dello stile architettonico dell'Andalusia e Siviglia è schizzata in cima alle mie mete di viaggio.
Purtroppo a causa di impegni di lavoro/vita privata non sono ancora riuscito a visitarla, ma conto di sistemare le cose entro il prossimo anno.
Mia mamma lo ripete sempre (ormai è un suo cliché): "Chi disprezza compra (o ama, come in questo caso)".
Grazie per aver curato la mia ignoranza iberica :)