Sono un paio di mesi che non scrivo più di cinque righe consecutive, fatta eccezione per qualche caption su Instagram.
Improvvisamente lo short format ha conquistato anche me, decurtandomi di quella che credevo essere la mia abilità tra le abilità: plasmare in prosa vita e rumore quotidiano.
Forse aspettavo di avere Il Tema, per scriverti.
Poi mi sono ricordata che questa newsletter si chiama Cronache di una poliedrica, e che l’idea di fondo è raccontarti le retrovie della mia esistenza.
Quindi, quella che stai per leggere è una delle mie macedonie, di quelle in cui ti racconto gli ultimi avvenimenti e alcuni aprendizajes.
Cominciamo:
Ho organizzato il primo lancio dopo almeno un paio d’anni di ritirata dal mercato digitale
Dopo circa seicento giorni in cui non mettevo in circolazione un prodotto mio e non allestivo un (simil)lancio, mi sono finalmente decisa a mettere a frutto una competenza su cui ho lavorato attivamente nell’ultimo anno: il prompt design.
Ho canalizzato le mie conoscenze (le stesse che ho messo a disposizione nei miei corsi di IA alla Camera di Commercio di Siviglia o nella Escuela Europea de Empresa) per creare un set di super prompt pensati per i profili poliedrici.
Posso dirti con tutta la confidence del mondo che mi sono sentita veramente orgogliosa del risultato.
Ho avuto un po’ di difficoltà a decidere il prezzo (quanto vale una risposta che potenzialmente ti sblocca anni di dubbi e paranoie?), però poi alla fine ho detto: l’obiettivo è validare l’idea, quindi solo una settimana (stanotte, 22 giugno, è l’ultimo giorno, a mezzanotte spariscono fino all’autunno, il piano è che tornino ad un prezzo >>> insieme ad una masterclass per la carpa. agency) e a un prezzo bassissimo.
Nota a piè di pagina: tutta un’altra storia fare un “lancio” (virgoletto perché è stato piuttosto un soft launch, niente lead magnet né email marketing, per capirci) quando non dipende dal suo esito se riuscirai a pagarti il mutuo nei prossimi mesi. W la carriera portafoglio.
È passato oltre un anno da che ho dato il primo corso in Camera: da lì non mi sono più fermata
E qui mi collego alla parte in alto. Non solo questo susseguirsi di formazioni che imparto per gli enti più disparati — sono riuscita a farmi un giro local niente male tra il passaparola e LinkedIn — mi sta permettendo di restare sul pezzo (perché per quanto mi riguarda okkey un paio d’ore al giorno nel mio nuovo studio pieno-di-piante, ma se io resto per un mese intero chiusa qui dentro, ti assicuro che a una certa non ho proprio un bel niente da raccontare/condividere/creare. Mi serve avere a che fare con le persone, per restare “prospera”) ma ho finalmente anche un ingresso più o meno fisso che mi consente di spendere 80 euro in asciugamani di puro cotone senza sentirmi colpevole a cose fatte.
Anche questo è un punto che andrebbe sviscerato per bene, la questione fisso + variabile, stabilità economica e libertà, percezione del denaro etc.
Me lo segno per le prossime volte (se ti interessa particolarmente, fammelo sapere nei commenti o rispondendo alla lettera).

Mi sono trasferita, e questa casa mi somiglia
Ancora cammino incredula tra le stanze.
Faccio fatica a credere che tutto quello che si raccoglie tra queste mura a cinque minuti a piedi dal centro storico di Siviglia è nostro, e ce lo siamo guadagnati una mattonella dopo l’altra. Se poi conosci il prequel, cogli meglio il mio entusiasmo.
Ho imparato il reelese
Dopo una guerra fredda con l’Instagrah che è durata almeno un paio d’anni — banalmente mi rifiutavo di adeguare la mia comunicazione al linguaggio degli short video — mi sono concentrata sulla poliedricità e sulla divulgazione di questo tema, proprio attraverso ciò che avevo sempre, almeno in parte, respinto.
Ora che parlo il reelese, riesco ad affrontare in modo sufficientemente efficace anche tematiche che non mi sarei MAI azzardata a condensare in pochi secondi di contenuto.
Per esempio, l’altro giorno ho raccontato il mio orale della maturità in circa 90 secondi.
E non so, mi da una certa soddisfazione aver messo ancora una volta alla prova la mia flessibilità ed essere in qualche modo riuscita nell’intento di conquistare un bene intangibile quanto necessario: la sintesi.
Mi sono iscritta a un corso di sceneggiatura offerto dalla radiotelevisione spagnola
E a proposito di linguaggi, era da anni (ancor di più dopo aver visto le due serie spagnole “10 capodanni” e “Citas”) che dicevo di voler imparare a tradurre in copioni ciò che fino ad ora ho partorito sempre e solo in racconti o romanzi.
(Anche perché ciò che più mi piace è scrivere dialoghi. E, in aggiunta, mi vedo capace di produrre un copione anche in spagnolo, cosa che, ad esempio, non credo di poter fare con un romanzo).
Inizio il 26 giugno, non vedo l’ora.
Ho letto un libro bellissimo
Si chiama Attraverseremo le bufere (di Anne-Laure Bondoux, Edizioni e/o) ed è una saga familiare che offre uno spaccato della Francia degli ultimi cent’anni attraverso la storia di una stirpe di uomini (ma le donne sono tutt’altro che personaggi secondari) fortemente traumatizzati dalle guerre. Personaggi formidabili, scrittura semplice ma precisa, ambientazioni vive.
L’ho divorato in meno di tre giorni.
Ottimo romanzone (la sensazione è di leggerne tre in uno, e non per le pagine — circa 500 — ma per come la storia si evolve, cambia, si espande senza MAI perdere il ritmo).
Come ho detto anche su Instagram, era dai tempi dei Chironi di Marcello Fois che non leggevo una saga di famiglia così potente.
Sto pensando di iscrivermi a danza classica
E magari a te non sembrerà niente di eccezionale o improbabile, ma per me, trentatreenne cresciuta tra “che imbranata”, “ma la ghe ses cirdina” (“ma guarda che sei rigida”) e “sesi un pruppu” (“sei un polpo”), pensare di fare qualcosa che richieda coordinazione e flessibilità è tipo La Sfida Della Vita.
In parte già affrontata e parzialmente risolta con il flamenco, ma voglio alzare l’asticella.
Mi sento in una fase della vita dove tutto mi sembra plausibile e fattibile. Tanto vale approfittarne.
Mi sto ossessionando con l’educazione finanziaria e il concetto di valore.
Ho comprato due nuovi libri sull’argomento che sto leggendo piano piano per darmi il tempo di assimilare i contenuti, e ad ogni corso — qualsiasi esso sia, me da igual — ne parlo con i miei alunni.
Perché non può esistere business o carriera florida senza la giusta percezione del valore di ciò che si è e si fa.
E di questo stai certə che ne parleremo per bene un’altra volta.
Per ora ti saluto e torno a leggere sotto l’aria condizionata (qui media di 38 gradi da una settimana, non vedo l’ora di arrivare in Sardegna e buttarmi in acqua).
Ah, l’estate.
ti incoraggio per la danza! Tornare a ballare da adulta, è stata una delle decisioni migliori e ad oggi danzare, è l'unica cosa che mi tiene in equilibrio
Mi hai ricordato la sensazione di quando ho speso fior di quattrini per un completo letto che non mi serviva strettamente ma mi piaceva molto. Piccole gioie dei millenial (e si, i temi del valore, dei soldi, dell’educazione finanziaria e anche di dove devo prendere la casa perché tra un quartiere e un altro ci balla il mondo sono importanti, perché tutti legati a capire i propri bisogni e a sapere come e quali si possono soddisfare. Conoscersi, insomma)